CASO 86   

Regola 11, Sulle stesse mure, ingaggiate
Regola 16, Cambiamento di rotta
Regola 18.2(a) Giro e passaggio di boe ed ostacoli: Dare spazio; Tenersi discoste
Regola 18.2(d) Giro e passaggio di boe ed ostacoli: Cambiamento di rotta
Regola 18.4 Giro e passaggio di boe ed ostacoli: Abbattere
Definizioni,Giusta rotta

Quando sono in vigore le Regole 18.2(a) e 18.4 ad una boa di sottovento, una barca esterna sopravvento deve tenersi sufficientemente discosta dalla barca sottovento, permettendo che la barca sottovento possa navigare sulla propria giusta rotta durante il passaggio di boa.

Riassunto dei fatti

I ed O sono mure a sinistra ed ingaggiate ad una distanza di tre lunghezze dalla boa di sottovento.
Quando le barche entrano nella zona delle due lunghezze, entrambe abbattono su mure a dritta.
Quando I si trova a mezza lunghezza dalla boa, ed O ad una lunghezza dalla boa, I inizia ad orzare ed O inizialmente risponde orzando.
I continua ad orzare e la sua prua colpisce O sulla poppa.
Nessuna delle due barche registra danni.

Entrambe le barche poggiano, abbattono ed I passa ad una distanza di circa un quarto di lunghezza dalla boa.
O gira la boa dietro ad I e la protesta, per aver navigato oltre la propria giusta rotta infrangendo così la Regola 18.4.
Il Comitato per le Proteste squalifica I che presenta appello.

Decisione

Dal momento in cui le barche hanno abbattuto su mure a dritta e fino a quando I ha abbattuto su mure a sinistra per girare la boa, si applicano le Regole 11, 18.2(a) e 18.4.
Tanto la Regola 11 , quanto la 18.2(a) impongono ad O di tenersi discosta da I.
Durante questo periodo I era obbligata dalla Regola 18.4 a navigare non più distante dalla boa di quanto necessario per assumere la propria giusta rotta.
Nonostante il Comitato per le Proteste abbia concluso che I aveva navigato sopra la propria giusta rotta, i fatti descritti ed accertati, ed il disegno convalidato non supportano tale conclusione.
In assenza di O (la “imbarcazione di cui si parla” nella definizione di Giusta Rotta) la Giusta Rotta che I avrebbe potuto seguire, avrebbe potuto essere anche più all’orza, rispetto a quella, in effetti, seguita, al fine di effettuare un passaggio di boa più fluido e veloce, anziché uno brusco e stretto come quello effettuato.
Pertanto I non ha infranto la Regola 18.4.
L’unica regola che limitava i diritti di I, derivanti dalle Regole 11 e 18.2(a), era la Regola 16.1, che richiedeva ad I di dare spazio ad O per potere tenersi discosta durante la sua modifica di rotta.
La Regola 16.1si applicava a I fra le posizioni 3 e 4 poiché il giro fra queste posizioni non era eseguito per girare o passare la boa e pertanto la Regola 18.2(d) non era in vigore.
Molto prima che avvenisse il contatto, O ha avuto ampio spazio per manovrare e dare ad I acqua sufficiente, per effettuare un giro di boa tattico.
Pertanto I non può essere penalizzata per non aver dato ad O spazio per tenersi discosta , come richiesto dalla Regola 16.1.
Il Comitato per le Proteste non ha accertato fatti relativi alla circostanza se I avesse o non avesse infranto la Regola 14 ed in ogni modo, anche in caso affermativo, I non può essere penalizzata non essendosi verificati danni.
Pertanto, poiché O ha infranto la Regola 11 e 18.2(a), per non essersi tenersi discosta da I, mentre I non ha infranto alcuna regola, l’appello è accolto; la decisione del Comitato per le Proteste è annullata.
O è squalificata ed I reintegrata nella sua posizione di arrivo.

USSA 1995/300